Ormai da decenni in tutto l’occidente stanno prendendo piede le medicine non convenzionali, indice di una popolazione sempre più sensibile verso se stessa e l’ambiente che la circonda. Una sorta di rivoluzione sottile, che sottolinea una maggiore presa di coscienza dell’uomo, che inizia a comprendere che non è il corpo ad ammalarsi, bensì qualcosa di più profondo, la cui manifestazione finale è la malattia.
E’ qui che entrano in gioco le medicine alternative e il loro successo.
Esse sono tantissime, alcune più accreditate, altre meno. Indubbiamente le più diffuse, sono quelle ad appannaggio esclusivamente medico, quale l’omeopatia, la mesoterapia e l’agopuntura, seguono la pranoterapia, la naturopatia, l’avyurveda e molte altre.
Seppur efficaci, le medicine sintetiche, hanno avuto negli ultimi anni un utilizzo improprio ed oltremodo eccessivo. Basta pensare agli antibiotici, indispensabili, ma il loro utilizzo smodato, genera effetti collaterali pericolosi. Tutto questo ha portato l’individuo a riflettere, e a riprendere in mano la propria vita, piuttosto che lasciala gestire dall’industria chimica. Ma non è solo questo il grande motore che ha promosso questa rivoluzione. Alla base vi è l’uomo che sta cambiando.
Una grande differenza tra le medicine allopatiche e quelle alternative è la forte attenzione che queste ultime hanno nei confronti della dimensione preventiva della salute. Un ritorno al passato, dove il bravo medico torna ad essere quello che aveva pochi pazienti, non perché non era in grado di curali, bensì perché era in grado di farli stare bene. Ecco la necessità di un nuovo approccio medico-paziente, dove non è la malattia o l’organo malato ad essere curato, bensì è la persona.
Sta tornando in auge il rapporto medico-paziente autentico, dove una visita dura molto più di dieci minuti, dove il raccordo anamnestico indaga sulla storia familiare, personale, sullo stile di vita quotidiano, sui gusti personali e molto altro ancora. Tutti indicatori di un iter individuale, che se alterato, sfocia nelle diverse patologie. Ecco che le medicine alternative coinvolgono l’uomo nella sua interezza come complesso di corpo, mente e spirito, dove un’alterazione del corpo è solo il risultato finale di un processo alterato che si è generato nello spirito.
frutaUn fattore molto importante da tenere in considerazione è il tempo di guarigione. Spesso una terapia naturale necessita di tempi di cura molto più lunghi, non perché meno efficaci, ma perché, se ben eseguita determina un cambiamento interiore più o meno visibile, che allontana la noxa patogena responsabile della malattia.
E’necessaria però particolare attenzione. Così come esistono individui che non sono adatti a questo tipo di medicine alternative, in quanto una disposizione mentale di sfiducia, determina a monte un mancato successo della terapia, allo stesso modo esistono tanti venditori di fumo, che sfruttano la sofferenza individuale per procurarsi denaro.
Non va sottovalutato inoltre, l’utilizzo combinato delle medicine tradizionali con quelle non convenzionali, come spesso accade nel trattamento del dolore oncologico mediante l’agopuntura.
Il successo delle medicine non convenzionali, di questi ultimi anni deriva da diversi fattori tra i quali la capacità di dare risposte che la medicina ufficiale non è in grado di dare e quella di dare un sostegno morale al paziente più che un medicinale, in quanto restituisce all’individuo la possibilità di essere Lui stesso il proprio guaritore.
Dott.ssa Hambra Di Vitantonio
E’ qui che entrano in gioco le medicine alternative e il loro successo.
Esse sono tantissime, alcune più accreditate, altre meno. Indubbiamente le più diffuse, sono quelle ad appannaggio esclusivamente medico, quale l’omeopatia, la mesoterapia e l’agopuntura, seguono la pranoterapia, la naturopatia, l’avyurveda e molte altre.
Seppur efficaci, le medicine sintetiche, hanno avuto negli ultimi anni un utilizzo improprio ed oltremodo eccessivo. Basta pensare agli antibiotici, indispensabili, ma il loro utilizzo smodato, genera effetti collaterali pericolosi. Tutto questo ha portato l’individuo a riflettere, e a riprendere in mano la propria vita, piuttosto che lasciala gestire dall’industria chimica. Ma non è solo questo il grande motore che ha promosso questa rivoluzione. Alla base vi è l’uomo che sta cambiando.
Una grande differenza tra le medicine allopatiche e quelle alternative è la forte attenzione che queste ultime hanno nei confronti della dimensione preventiva della salute. Un ritorno al passato, dove il bravo medico torna ad essere quello che aveva pochi pazienti, non perché non era in grado di curali, bensì perché era in grado di farli stare bene. Ecco la necessità di un nuovo approccio medico-paziente, dove non è la malattia o l’organo malato ad essere curato, bensì è la persona.
Sta tornando in auge il rapporto medico-paziente autentico, dove una visita dura molto più di dieci minuti, dove il raccordo anamnestico indaga sulla storia familiare, personale, sullo stile di vita quotidiano, sui gusti personali e molto altro ancora. Tutti indicatori di un iter individuale, che se alterato, sfocia nelle diverse patologie. Ecco che le medicine alternative coinvolgono l’uomo nella sua interezza come complesso di corpo, mente e spirito, dove un’alterazione del corpo è solo il risultato finale di un processo alterato che si è generato nello spirito.
frutaUn fattore molto importante da tenere in considerazione è il tempo di guarigione. Spesso una terapia naturale necessita di tempi di cura molto più lunghi, non perché meno efficaci, ma perché, se ben eseguita determina un cambiamento interiore più o meno visibile, che allontana la noxa patogena responsabile della malattia.
E’necessaria però particolare attenzione. Così come esistono individui che non sono adatti a questo tipo di medicine alternative, in quanto una disposizione mentale di sfiducia, determina a monte un mancato successo della terapia, allo stesso modo esistono tanti venditori di fumo, che sfruttano la sofferenza individuale per procurarsi denaro.
Non va sottovalutato inoltre, l’utilizzo combinato delle medicine tradizionali con quelle non convenzionali, come spesso accade nel trattamento del dolore oncologico mediante l’agopuntura.
Il successo delle medicine non convenzionali, di questi ultimi anni deriva da diversi fattori tra i quali la capacità di dare risposte che la medicina ufficiale non è in grado di dare e quella di dare un sostegno morale al paziente più che un medicinale, in quanto restituisce all’individuo la possibilità di essere Lui stesso il proprio guaritore.
Dott.ssa Hambra Di Vitantonio